OLIVIERO TOSCANI

La pubblicità è linfa vitale per il commercio. Quando viene contattato per occuparsi della pubblicità di un marchio, in quale modo lavora? Ogni cliente ha la propria esigenza. Prima di tutto, bisogna vedere quanto coraggio e quanta intelligenza ha il committente, perché senza questi due elementi potrei fare poco. In questo momento, nessuno ha veramente voglia di investire e coraggio di fare qualcosa di diverso. Attualmente, non vedo chi possa fare qualcosa per qualificare la comunicazione.

Solitamente, le sue fotografie suscitano clamore e lei viene definito come uno dei provocatori per eccellenza, nella comunicazione, nei media e nel costume. Io sono quello che sono. Provocazione è percepita come una parola negativa. Ma la provocazione è tutto ciò che serve a far funzionare le cose. Quando metti il sale nella minestra, provochi il fatto che la minestra sia salata; quando insegni, provochi il fatto che lo studente impari. Provocare è un dovere. Un artista deve provocare interesse, evoluzione, dubbi nelle cosiddette certezze.

Nel fare una fotografia, come bilanciare il proprio intuito e le possibilità tecniche oggi disponibili? Tutti sappiamo leggere e scrivere, ma quanti veri autori ci sono? Questo discorso vale anche per la fotografia. Ci sono le immagini giuste per il proprio tempo e bisogna saperle fare. 

Cosa significa, per lei, fare una fotografia? Significa rendersi conto del tempo in cui viviamo, di qual è la cosa da capire, di qual è la condizione umana in questo momento. 

Lei fa il lavoro che le piace e ha dichiarato che morirà lavorando. Come si può trasformare una passione in un lavoro? Il lavoro deve essere una passione e ha bisogno di grande attenzione.